33 CASI ( aggiornamento al 22/11/2020)
33) IPEROMOCISTEINEMIA E MUTAZIONI MHTFR

Il metabolismo dell’omocisteina viene regolato grazie all’azione di specifici enzimi e di alcune vitamine presenti nel sangue, in particolare: vitamine B6 , B12 e acido folico.
Se il consumo di queste vitamine è insufficiente, l’omocisteina si accumula nel sangue e può provocare danni alle pareti vasali modificandone struttura e funzionalità.
Recenti studi hanno evidenziato che concentrazioni plasmatiche elevate di omocisteina sono:
• correlate ad un aumento del rischio di malattia cardio-vascolare,
• un fattore di rischio per patologie neurodegenerative quali demenza e malattia di Alzheimer,
• presenti nelle donne in gravidanza aff ette da preeclampsia, difetto della crescita fetale, distacco prematuro di placenta e aborti spontanei e ripetuti,
• spia di fragilità ossee; elevati livelli di omocisteina plasmatica sono un fattore di rischio importante ed indipendente per fratture osteoporotiche sia negli uomini che nelle donne di età avanzata.
L’iperomocisteinemia risulta essere causata da un insieme di più fattori:
alcuni di questi non sono modificabili come la predisposizione genetica, il sesso e l’età; altri sono difficilmente modificabili come gli stati patologici e le terapie farmacologiche.
Quelli legati a determinati stili di vita sono invece modificabili.
Una vita attiva, la riduzione del consumo di caffè e di bevande alcoliche, una dieta varia, l’astensione dal fumo nonchè una supplementazione vitaminica mirata (vit. B6, B12 e folati), possono ridurre i livelli di omocisteina anche in presenza di altre cause.
Le vitamine del gruppo B sono molecole che il nostro organismo non riesce a sintetizzare da solo e che quindi devono essere introdotte con la dieta.
Le troviamo nel pesce, nella carne, in frutta e verdura, nelle uova
e nei latticini.
Queste vitamine sono idrosolubili e vengono eliminate con l’urina.
Con la cottura le vitamine si denaturano, ecco perché si consiglia di consumare – quanto più è possibile – cibi crudi oppure cotti a basse
temperature e/o per breve tempo preferendo, per esempio, la cottura al vapore.
Mentre i folati sono la forma della vitamina B9 naturalmente presente negli alimenti non arricchiti, l’acido folico è la forma
sintetica della stessa vitamina presente negli integratori o negli alimenti fortificati. Le due forme della vitamina B9 non vengono metabolizzate allo stesso modo dal nostro corpo: è importante notare che la forma sintetica (acido folico) ha una biodisponibilità superiore rispetto alla forma naturale e non è inibita da fattori quali la carenza di zinco, dall’abuso di alcol o altri fattori alimentari.
Nei casi, più complicati, bisognerebbe integrare con vitamina B6
: 3 mg, B12: 5 μg e acido folico: 400 μg.
Livelli elevati di omocisteina possono essere dovuti anche alla mutazione del gene responsabile della produzione dell’enzima metilenetetraidrofolato-reduttasi (MTHFR).
E’ stato identificato, inoltre, un polimorfismo genetico, abbastanza frequente nella popolazione generale, responsabile dell’aumento dei livelli omocisteina e caratterizzato dalle mutazioni C677T e 1298A/C; di queste, la prima sembrerebbe essere la più importante sotto il profilo del rischio trombotico, comportando una riduzione dell’attività enzimatica della MTHFR pari al 50%.
Il meccanismo attraverso il quale l’Omocisteina porta alla formazione di trombi sembra essere legato all’attivazione del fattore V endoteliale, all’inibizione della proteina C e alla riduzione dell’attività dell’Antitrombina III.
Altra condizione di rischio tromboembolico è la Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi (APS) che rappresenta una causa certa di poliabortività
32) DIETA CHETOGENICA; una dieta non per tutti
DIETA CHETOGENICA: tutti ne parlano ma chi può realmente seguirLA?
La premessa su cui si basa la dieta chetogenica è la capacità del nostro organismo di utilizzare con grande efficacia le riserve lipidiche quando la disponibilità di carboidrati venga notevolmente ridotta. I meccanismo fisiologici attivati in questa situazione riducono l’eventuale uso di proteine a scopo energetico, proteggendo la massa magra e riducendo in maniera notevole la sensazione di fame, rendendo quindi la dieta più facile da seguire.Quando il glucosio scarseggia la maggior parte di organi e tessuti può utilizzare acidi grassi come fonte di energia, o può convertire altre sostanze in zuccheri, soprattutto alcuni aminoacidi come alanina e glutamina, attraverso un processo chiamato gluconeogenesi.Alcuni organi e tessuti come cervello e Sistema Nervoso Centrale, globuli rossi, e fibre muscolari di tipo II non sono in grado di utilizzare gli acidi grassi liberi, ma in condizioni di carenza di glucosio possono utilizzare i corpi chetonici, sostanze derivate dalle scorte lipidiche, la cui concentrazione è usualmente molto ridotta in condizioni normali ma sale in misura notevole in situazioni particolari, come un digiuno prolungato o un lungo periodo senza introduzione di carboidrati, condizione definita di chetosiVista la scarsità di glucosio, l’acetilCoA presente viene utilizzato per la produzione di corpi chetonici, sostanze dai nomi complessi come acetone, acetoacetato e acido β-idrossibutirrico, che divengono carburante d’elezione per le cellule del Sistema Nervoso Centrale. Durante la chetosi la glicemia viene comunque mantenuta su livelli normali grazie all’utilizzo di aminoacidi glucogenetici e, soprattutto, glicerolo, derivante dalla demolizione dei trigliceridi, per la formazione di glucosioIntegratori di Sali inorganici, vitamine e acidi grassi (omega 3) possono esser necessari, visto il ridotto e selezionato apporto di cibo.Fondamentale l’introito di almeno 2 lt di acqua al giorno.Una delle applicazioni classiche della dieta chetogenica è il trattamento dell’obesità severa, in oggetti candidati a chirurgia bariatrica e al trattamento di soggetti che richiedano un rapido calo di peso per la preparazione ad interventi chirurgici, nella sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), in pazienti sofferenti di emicrania, cefalea ed epilessia. Nel trattamento di patologie neurodegenerative come Parkinson ed Alzheimer, nel trattamento dell’iperglicemia, ipercolesterolemia, del diabete tipo 2, insulinoresitenza, nella steatosi non alcolica del fegato ed in alcune forme tumorali.Le controindicazioni della dieta chetogenica
La dieta chetogenica è controindicata in una serie di condizioni patologiche particolari:
• gravidanza e allattamento;
• calcoli alla colecisti• insufficienza renale;
• insufficienza epatica;
• diabete di tipo I;
• porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente;
• alcolismo;• disturbi del comportamento alimentare;
• disturbi mentali.
DA NON CONFONDERE CHETOSI CON CHETOACIDOSI
La chetosi fisiologica in un soggetto sano non va assolutamente confusa con la chetoacidosi diabetica, una condizione estremamente grave, potenzialmente fatale, che può svilupparsi in soggetti affetti da diabete di tipo I quando vengano a mancare le necessarie somministrazioni di insulina. In queste condizioni, pur in presenza di un’elevata glicemia, si assiste a un rapido aumento di corpi chetonici nel sangue, su valori pari o superiori a 25 mmol/l, con un loro progressivo accumulo in circolo e scarsa o nulla utilizzazione a livello dei tessuti. Questo provoca un netto calo del pH del sangue che può crollare a valori inferiori a 7.30, con conseguenze talvolta fatali senza un intervento tempestivo.
31) DIETA E REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO; quando la cura farmacologica riduce il sintomo ma non cura il paziente.
Il reflusso è un passaggio retrogrado del contenuto gastrico in esofago.
Esso è composto da acido cloridrico, pepsina, ma anche acidi e Sali biliari e proteasi. Il passaggio di tali sostanza nell’esofago, avviene fisiologicamente durante la giornata, soprattutto dopo mangiato e per sforzi compiuti a stomaco pieno.
Tuttavia, se questi eventi superano una determinata soglia, in termini di frequenza e durata, danno origine ad una vera e propria malattia. Colpisce circa il 10-20% della popolazione in Europa ma è meno frequente nelle popolazioni asiatiche. Fattori di rischio sono l’Ernia iatale, l’obesità, il fumo, la gravidanza e alcuni farmaci (FANS, statine, TCA)SINTOMI possono essere esofagei e/o extraesofagei.
Gli esofagei sono nel 70% NON EROSIVI (pirosi, rigurgito, dolore toracico simile a quello di natura cardiaca) e nel 30% EROSIVI (esofagite, stenosi, Barrett, AdenoK).Gli extraesofagei (tosse, laringite, asma, disfonia, odinofagia, erosione dello smalto dei denti, sinusite, fibrosi polmonare, otite media ricorrente, tubotimpanite), vengono spesso diagnosticati dall’ORL
.Una volta diagnosticato, il medico di famiglia procederà a somministrare una terapia «ex juvantibus» per 4-8 settimane con un IPP. Se dopo la terapia non si ottengono risultati, oppure se ci sono anche sintomi “di allarme” come dimagrimento, debolezza, anemia, è necessario eseguire alcuni test diagnostici.
A volte è necessario a far regredire i sintomi agendo sulle abitudini alimentari e comportamentali, come:
Orario dei pasti
Tipologia del pasto
Frequenza dei pasti
Quantità di cibo ingerito al pasto
Dentizione e masticazione
Velocità con cui si consuma il pasto
Ambiente in cui si consuma il pasto (tensioni lavorative/familiari)
Abitudine a sdraiarsi o a fare sforzi dopo i pasti
Le diete dovrebbero essere personalizzate per i pazienti in base ai sintomi, ed andrebbero evitate le diete ad eliminazione.
L’intervento mirato a ridurre la dimensione dei pasti, a fornire un corretto timing dell’assunzione degli alimenti e un’attenzione alla composizione complessiva in macronutrienti del pasto sembra essere più efficace delle diete di eliminazione.
La riduzione del contenuto di carboidrati (soprattutto zuccheri semplici) e l’introduzione di alimenti e bevanda a tarda notte devono essere scoraggiati.
In merito ai grassi, la scelta qualitativa di LCFA rispetto ai grassi saturi, piuttosto che il contenuto totale dei lipidi nella dieta, si è dimostrata vincente.
L’apporto proteico deve soddisfare il fabbisogno del singolo individuo.
I modelli dietetici dovrebbero essere abbinati a un piano globale anti-reflusso che includa ulteriori modifiche allo stile di vita come la cessazione del fumo, la perdita di peso, l’elevazione della testa di 10-15 gradi durante il riposo notturno e il decubito sul lato sinistro (soprattutto per i pazienti con sintomi notturni)
Inoltre:•Spiegare l’importanza di una efficace masticazione per ridurre l’introduzione di aria e per stimolare la peristalsi esofagea.
•Informare sull’importanza di una adeguata fase orale del pasto per rendere i pezzetti di cibo scivolosi e ben ricoperti di saliva dalle proprietà cicatrizzanti, lenitive e disinfettanti•Aumentare il consumo di fibre solubili
•Restrizione dei liquidi lontano dai pasti evitando bibite gassate
•Non consigliare cibi troppo caldi o troppo freddi
•Incentivare il paziente a fare una passeggiata di 20-30 minuti dopo i pasti
30) MENOPAUSA = CURE E RIMEDI
La “Menopausa”è un fenomeno fisiologico determinato dall’ esaurimento degli ovociti e caratterizzato dalla cessazione della funzionalita ovarica e dalla capacita’ di produrre estrogeni.Coincide con l’assenza del mestruo convenzionalmente definito ad un periodo di dodici mesi .La donna italiana entra in “menopausa fisiologica”, mediamente, a 50/51 anni, ma è comunque considerata“fisiologica” se compare dopo i 45 anni: il 95 % delle donne entra in menopausa tra i 45 e i 55 anniLa “menopausa precoce” e’ considerata tale se la cessazionedella attivita’ ovarica avviene prima dei 40 anni:L’assenza di estrogeni può causare =
1) DISLIPIDEMIA
Il “profilo lipidico” cambia significativamente già nellapremenopausa.Aumentano i Trigliceridi, il Colesterolo totale e l’LDL mentre diminuisce l’HDL (high-density lipoprotein) .RImedi= dieta povera di grassi, integrazione con berberina, omega 3, lecitina di soia, soia, riso rosso fermentato
2) AUMENTO GRASSO ADDOMINALE ED OBESITA’
Il “metabolismo glicidico” e quello insulinemico si modificano con la menopausa, aumentando la sintesi pancreatica di insulina e la resistenza periferica all’insulina.Il grasso addominale che è metabolicamente attivo, aumenta e assume caratteristiche androidi partecipando significativamente aicambiamenti endocrini del periodo
Rimedi = piano dietetico per insulinoresistenza, alimenti integrali, integrazione con cromo picolinato, acido alfa lipoico e glucomannano
3) SINTOMI ED EFFETTI SISTEMICI
La carenza estrogenica e l’iperandrogenismo relativocomportano non infrequentemente la comparsa di sintomi specifici e possono tradursi in effetti sistemici multipli, tipo:
� – sintomi vasomotori
� – sintomi psicologici e alterazioni del benessere generale
� Sintomi ed effetti sistemici tardivi
� – disturbi distrofici
� – patologie osteoporotiche
� – modifiche metaboliche
� – patologie cardiocircolatorie
Rimedi = alimentazione alcalina, Vit D, Vit K2, melatonina, rodiola, passiflora, valeriana, biancospino, cimicifuga
29) PSORIASI ed ALIMENTAZIONE
DONNA 63 ANNI, viene in studio per liberarsi del SOVRAPPESO che la perseguita da quando è entrata in menopausa
#valtergregorio #nutrizionistapalermo #nutrizionepsoriasi #psoriasi #psoriasiedalimentazione #covidfree #dietainquarantena #dietaepsoriasi #patologieautoimmuni #dietaautoimmune
Diabete Gestazionale nell’ultima gravidanza, glicemia a digiuno a 119, ipercolesterolemia, Vit D insufficiente anche con integrazione di 25.000 UI al mese.
Diagnosi di Artrosi e Psoriasi dal 2004.
Difficoltà a mantenere la concentrazione, deficit della memoria, sveglia notturna e stipsi ostinata.
Durante l’anamnesi, il suo interesse è solo L’OBESITA’, mentre sembra ormai rassegnata alla colite giornaliera, ai dolori ossei e muscolari, alla stitichezza, alla difficoltà di concentrazione ma ancora peggio alla PSORIASI che va aumentando di anno in anno.
Inizia un PIANO DIETETICO PERSONALIZZATO per la perdita di peso ( ndr: fondamentale per lei!!) , ma senza tralasciare il suo colon e la sua psoriasi.
Integrazione di Curcumina, vitamina D e pre-probiotici giornalieri ed una ADERENZA ALLA DIETA al 90%.
RISULTATI a 90 gg
1) Perdita di 14 kg di peso ( di cui 12 kg di massa grassa)
2) Distensione addominale
3) Alvo regolare
4) Nessuna sveglia notturna
5) Maggiore capacità di concentrazione e miglioramento della memoria
6) Dosaggio di Vitamina D più che sufficiente
6) ELIMINAZIONE DELLA PSORIASI DA GOMITO, NUCA….rimane qualcosa ancora nell’ ADDOME
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ma COS’E’ LA PSORIASI ???
La psoriasi è una MALATTIA AUTOIMMUNE caratterizzata
da un elevato grado di infiammazione sistemica.
L’ alimentazione è alla base di un approccio integrato e funzionale, focalizzato sulle CAUSE invece che sui sintomi
al fine di gestire e ridurre tutti quei fattori che scatenano e alimentano la malattia.
Il paziente psoriasico si trova in una condizione particolare in cui:
► è presente una predisposizione genetica AUTOIMMUNE;
► il sistema immunitario è iper-reattivo;
► è presente una forte infiammazione sistemica
La dieta consigliata al paziente psoriasico prevede l’eliminazione di tutti gli alimenti che esercitano uno stimolo immunogeno.
Oltre che a mirate scelte integrative che possono assicurare un solido effetto antiinfiammatorio come risultato.
L’INTEGRAZIONE è personalizzata e varia; si parte dall’uso di Prebiotici e probiotici per ripristinare l’eubiosi, al Magnesio, dal complesso di vitamina B agli omega 3 passando per la Curcumina fino ad arrivare alla vitamina D.
Fondamentale la Vitamina D GIORNALIERA che ci assicura effetto antinfiammatorio, immunomodulante, antitumorale,
cardioprotettore, equilibratore del metabolismo
endocrino, insulinoregolatore e antiaging.
L’EFSA considera sicura un’integrazione con colecalciferolo
fino a 4.000 U.I./die.
28) INSULINORESISTENZA: IL CUGINO PICCOLO DEL DIABETE MELLITO TIPO 2
Il dosaggio dell’insulinemia basale e di quella post carico, rappresenta un utile strumento di valutazione di quelle
condizioni di pre-diabete di tipo «euglicemico»
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In condizioni di obesità (soprattutto viscerale), nelle fasi precoci della patologia, anche se la glicemia permane nella norma, le cellule beta del pancreas attuano un compenso, aumentando il rilascio di insulina.
Quando l’insulinoresistenza e l’iperinsulinismo compensatorio
progrediscono, compare iperglicemia.
Il più delle volte i soggetti INSULINORESISTENTI con delle analisi “perfette”, presentano una scarsa risposta alle terapie nutrizionali che prevedono un apporto di glucidi nell’ordine di un 55-60% delle calorie totali.
Alternativa alla Curva Insulinemica
HOMA INDEX e HOMA-B% che riporta la funzionalità delle cellule beta del pancreas.
27) OBESITA’ E SINDROME DEL COLON IRRITABILE
si manifesta nella maggior parte dei casi con dolori addominali o crampi e si può presentare in tre varianti:
• dolore addominale cronico e stipsi;
• alternanza di stipsi e diarrea;
• diarrea cronica senza dolore.
I disturbi della motilità intestinale possono
essere determinati da cause fisiche o
psicologiche, sebbene al momento non
siano stati individuati stress specifici o tipi
di risposta noti. I pazienti possono riferire
un’aumentata risposta motoria dell’intestino,
e una sintomatologia variegata, a vari e
diversi stimoli. A differenza delle malattie
intestinali infiammatorie, l’IBS non causa
infiammazioni o cambiamenti morfologici
di tratti intestinali e non sembra aumentare
il rischio di tumore del colon-retto.
Per la maggior parte delle persone l’IBS
rappresenta una condizione cronica, in cui
l’intestino perde la capacità di contrarsi e rilassarsi in maniera coordinata; la patologia
che ne consegue è in grado di alterare e
influenzare negativamente la qualità della
vita. Si possono avere contrazioni più forti
e più lunghe del normale e il cibo può essere
spinto nell’intestino più velocemente
causando la formazione di gas e diarrea. In
alcune persone, al contrario, il transito viene
rallentato con conseguente insorgenza
di stipsi.
Pur essendoci numerosi studi che
non hanno rilevato alcuna intolleranza consistente
verso cibi specifici, spesso i pazienti
sembrano intolleranti ai cereali, ai
prodotti caseari, al cioccolato, al caffè, al tè
o agli agrumi. Abitudini non corrette, come
l’abuso di alcol e/o fumo, o episodi acuti di
stress possono peggiorare i sintomi. È stato
inoltre ipotizzato che gli antibiotici, i beta-
bloccanti, i diuretici e gli oppioidi siano
in grado di alterare i processi gastrointestinali
e favorire l’insorgenza dell’IBS in persone
predisposte. INOLTRE l’utilizzo di probiotici e prebiotici aiutano a ripristinare la corretta eubiosi e crescita della microflora intestinale
26) EMICRANIA/CEFALEA e DIETA CHETOGENICA
Emicrania ed epilessia sono due disturbi neurologici che presentano molte analogie fra di loro.
Da qualche anno si e’ visto che la dieta chetogenica porta ad un miglioramento dell’emicrania , soprattutto nelle forme croniche.
Ipotesi di azione: la produzione dei corpi chetonici agirebbe sulla neuroeccitabilita’ del cervello emicranico, riducendola; avrebbe anche un’ azione sulla infiammazione neurogenica coinvolta nell’innesco dell’attacco ; ridurrebbe lo stress ossidativo.
La dieta chetogenica e’ una delle armi di cui ormai ci si avvale in profilassi per le cefalee primarie, in particolare per l’emicrania ad andamento cronico, soprattutto nei soggetti che non rispondono alle piu’ comuni terapie di profilassi.
La dieta chetogenica consiste in una dieta a basso contenuto di calorie , a basso contenuto percentuale ed assoluto di carboidrati, ad alto contenuto percentuale di proteine ed alto contenuto percentuale ed assoluto di grassi.
25) NUOVE FRONTIERE E SOLUZIONI TRA OVAIO POLICISTICO ED OBESITÀ
Ragazza 20 aa
– familiarità con diabete
– sospetta Sindrome di Cushing
– obesità di II’ grado
– ciclo non regolare, doloroso ed abbondante
– irsutismo
– strie di acantosis nigricans
Consigliato visita ginecologica con diagnosi di SINDROME DA OVAIO POLICISTICO
Terapia con:
1) myo-inositolo
2) Metformina
3) dieta per insulino resistenza
Miglioramento di :
– giro vita e perdita di grasso addominale
– perdita di massa grassa da 44 kg a 27 kg
– intensità delle strie di acantosis nigricans
– ciclo regolare, meno doloroso ed abbondante
– meno irsutismo
24) BASTA UN SOLO PALLONCINO PER RITROVARE IL SORRISO
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Ragazza 21 aa, obesità di II grado, BMI = 36 ( 145cm x 77 kg).
Da anni in lotta con il suo peso senza alcun risultato e con peggioramenti gastrointestinali, sceglie il palloncino ELIPSE.
Al momento delle visite preliminari ( nutrizionista, gastroenterologo, radiologo) si diagnostica:
– INSULINO RESISTENZA
– GLUTEN SENSITIVITY (Analisi genetica eterodimero HLA DQ8)
– IPOTIROIDISMO SUBCLINICO DA TIROIDITE CRONICA
– SINDROME DEL COLON IRRITABILE
– SINDROME DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Dopo soli 3 mesi di trattamento (il palloncino rimane nello stomaco per 4 mesi ) la paziente ha:
1) perso 17 kg ( di cui 14 di massa grassa)
2) ridotto gli episodi di emicrania e colite
3) regolarizzato il ciclo
4) migliorato le curve glicemiche ed insuliniche
5) regolarizzato l alvo
23) RIMODELLAMENTO CORPOREO
Due opposti protocolli con la medesima finalità.
Tonicità, ipertrofia e definizione
1) DIETA ED ALLENAMENTO CON UN AUMENTO CALORICO DI 800 kcal/die ED INTEGRAZIONE PRE e POST-WORKOUT CON LEUCINA, WHEY PROTEIN, MALTODESTRINE E GLUTAMMINA
2) DIETA IPOGLUCIDICA ED ALLENAMENTO HIT.
SUCCESSIVA DIETA PER IPERTROFIA E MANTENIMENTO ALLENAMENTO HIT.
INTEGRAZIONE CON WHEY PROTEIN E BCAA
22) MAI DIRE MAI !!!
65 anni, diabete familiare, pregresso TUMORE AL SENO con conseguente radioterapia.
INIZIO TERAPIA ( 101 KG) con diagnosi:
DIVERTICOLOSI ( ( in cura con farmaci)
DISLIPIDEMIA ( in cura con integratori)
IPERTENSIONE ( in cura con farmaci)
DEPRESSIONE ( in cura con antidepressivo)
LEGGERO COLON IRRITABILE
malgrado la radioterapia ed i 20 kg presi durante quegli anni, inizia percorso dietetico e posturale Fabrizio Rumbolo
La CURVA GLICEMICA/INSULINICA , conferma una insulino resistenza ( INDICE HOMA a 2,8) per il quale suggerisco un integratore ipoglicemizzante naturale
DOPO 8 MESI DI TERAPIA DIETETICA E POSTURALE :
RIDUZIONE DEL PESO DI 26 KG
ELIMINATO INTEGRATORE PER DISLIPIDEMIA
NESSUN EPISODIO DI DIVERTICOLOSI , NE’ DI COLITE
21) IPOTIROIDISMO, IPERINSULINEMIA ED EMICRANIA
Donna 40nne, da anni con diagnosi di :
1) IPOTIROIDISMO SUBCLINICO AUTOIMMUNE in cura con levotiroxina
2) IPERINSULINEMIA
Il giorno della prima visita, presentava i seguenti disturbi:
– EMICRANIA
– COLITE
– SVEGLIE NOTTURNE (tra le 3:00 e 3:40 del mattino)
– ASTENIA
– POCA ENERGIA IN PALESTRA
– CAPELLI ED UNGHIA FRAGILI
– DIFFICOLTÀ A PERDERE PESO
CON INIZIALE TERAPIA DIETETICA CHETOGENICA ( poi diventata ipoglucida) ED INTEGRAZIONE DI VITAMINA D, SELENIO, ZINCO ED IPOGLICEMIZZANTE ORALE ( acido alfalipoico, cromo, Eugenia jamboliana)
HA RIDOTTO
-I DISTURBI GASTROINTESTINALI,
-MIGLIORATO ENERGIA IN PALESTRA
E SOPRATTUTTO
-ELIMINATO GLI EPISODI DI EMICRANIA.
20) OVAIO POLICISTICO, OBESITA’ E SPORT
30nne, familiarità diabetica, diagnosi pregressa di PCOS, ciclo doloroso ed abbondante, già in terapia ormonale ( contraccetivo orale), astenica, indice HOMA nei limiti. Cali glicemici per iperinsulinemia
Peso inizio terapia nutrizionale= 85,5 kg
Piano dietetico per insulinoresistenza,
Eliminazione grassi saturi per favorire grassi insaturi
Aumento di pesce e frutta secca noci)
Riduzione di carne rossa
Alimenti a basso Indice Glicemico
Aumento di fibre insolubili e solubili
Riposo di almeno 7 h a notte
Peso dopo 12 mesi = 62 kg
Migliorata sensibilità insulinica, ciclo meno doloroso, aumento massa muscolare
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La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) colpisce circa il 5-10% delle donne, con origine nel periodo puberale, oltre a costituire una delle principali CAUSE DI INFERTILITA’, legata ad un’assenza cronica di ovulazione.
Secondo diversi studi, alla base della sindrome dell’ovaio policistico vi sarebbe una condizione nota come INSULINO-RESISTENZA caratterizzata da una ridotta sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina.
Da anni, è considerato un complesso disturbo multigenico influenzato grandemente da variabili ambientali, tra le quali la dieta e lo stile di vita sembrano giocare un ruolo fondamentale nell’instaurarsi della sindrome.
A cui può essere associata una terapia farmacologica per diminuire la secrezione androgenica ovarica (come la pillola contraccettiva), per aumentare la produzione di FSH (ormone follicolo-stimolante), migliorare il microambiente periovarico (tramite metformina) e aumentare l’assunzione di acido folico e myo-inositolo.
19) SOTTOPESO, NUTRIZIONE ED ALLENAMENTO
24nne, ectomorfo, allenamento con esercizi multiarticolari. corretta alimentazione e saggia integrazione
In 8 mesi:
BMI: da 18,5 ( a rischio sottopeso) a 21,7 ( range ideale )
MASSA MUSCOLARE : da 32,5 a 35,8 kg
MASSA GRASSA: da 8,6 a 14 kg
,…….e superamento delle VISITE MEDICHE per il CONCORSO.
18) SINDROME DA OVAIO POLICISTICO, OBESITA’ E DOLORI MESTRUALI.
DONNA 30nne, Obesità di II° grado, ciclo regolare ma abbondante e doloroso, familiarità con diabete, perdita eccessiva di capelli e ciglia.
Facilità nel prendere peso, soprattutto in zona addominale, dopo attenta anamnesi, le viene suggerita visita ginecologica che diagnostica SINDROME DI OVAIO POLICISTICO ( PCOS).
Terapia alimentare a basso indice glicemico, riduzione parziale di alcuni alimenti e d integrazione di Myo-Inositolo.
Dopo 7 mesi, senza attività fisica, perdita di 30 kg, ciclo mestruale regolare e meno doloroso, rinfoltimento del cuoio capelluto e REGRESSIONE TOTALE DELLE CISTI OVARICHE.
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La sindrome dell’ovaio policistico (PCOs) è uno dei disturbi più comuni nelle donne in età fertile e rappresenta la causa più frequente di infertilità legata ad anovularità cronica. Colpisce una percentuale della popolazione variabile tra il 5 e il 10 %, interessando soprattutto la popolazione mediterranea di razza bianca.
E’una sindrome complessa caratterizzata da un quadro anatomopatologico costituito da ovaie ingrandite e micropolicistiche e da un quadro clinico caratterizzato sia da alterazioni metaboliche che endocrinologiche come :
1) irregolarità mestruali (80%) (oligomenorrea, amenorrea, metrorragie, infertilità);
2) iperandrogenismo (60%) (irsutismo, acne, alopecia);
3) obesità (50%).
Frequente, anche, il riscontro di seborrea ed acne, più rara è l’alopecia.
L’obesità, è presente nel 50% delle donne con PCOs ed è spesso associata ad uno stato di iperinsulinismo legato, a sua volta, all’insulino-resistenza.
In questi casi l’attività preventiva consiste nel ridurre l’introito calorico e nell’aumentare l’attività fisica, anche in ragazza che, pur non essendo in sovrappeso, hanno una familiarità per PCOs.
Oltre la classica terapia farmacologica consigliata dal ginecologo, è frequente l’utilizzo di INOSITOLO
L’inositolo è un composto chimico presente in nove diversi stereoisomeri, due dei quali, il myo-inositolo e il D-chiro-inositolo, svolgono la funzione di secondi messaggeri dell’insulina, regolando però processi insulino-dipendenti diversi. Infatti, mentre il myo-inositolo (MI) è responsabile dell’uptake del glucosio, il D-chiro-inositolo (DCI) è responsabile della sintesi del glicogeno e, a livello ovarico, della sintesi degli androgeni
Recentemente è stato dimostrato come la supplementazione con MI e DCI in un rapporto fisiologico plasmatico di 40 a 1 ripristini i parametri metabolici delle donne con PCOS più rapidamente rispetto al MI da solo, diventando quindi la terapia più efficace in donne con PCOS sovrappeso o obese
17) IPOTIROIDISMO DI HASHIMOTO. TERAPIA DIETETICA, INTEGRAZIONE E RIDUZIONE DEI SINTOMI E DEI VALORI DEGLI ANTICORPI ANTI-TIROIDEI
Donna, 45nne, OBESITÀ di I° grado, diagnosi di IPOTIROIDISMO DI HASHIMOTO e OVAIO POLICISTICO.
Già in terapia sostitutiva con levotiroxina sodica, presentava tutti i sintomi da IPOTIROIDISMO come : astenia, intolleranza al freddo, aumento di peso, stitichezza, sveglia notturna, dolori muscolari, pelle secca, fragilità di capelli e unghie.
Ha iniziato DIETA per PATOLOGIA AUTOIMMUNE in concomitanza ad integrazione con MELATONINA, ZINCO, SELENIO per l’ infiammazione tiroidea e VITAMINA D, PROBIOTICI ED ENZIMI DIGESTIVI per migliorare il microbioma intestinale.
In 3 mesi la paziente ha perso 10 kg , migliorato 80% delle sintomatologie e ridotto i VALORI DEGLI ANTICORPI ANTI-TIROIDEI
16) INSULINO RESISTENZA….UNA PATOLOGIA POCO RICERCATA E MAL DIAGNOSTICATA
L’ Insulino resistenza ( IR) è una scarsa sensibilità delle cellule bersaglio all’azione dell’ormone Insulina.
L’ IR è un meccanismo fisiologico di difesa cellulare che blocca l’entrata del glucosio nelle cellule.
Il paziente con un forte girovita, con familiarità diabetica o donne con Ovaio Policistico NON DEVONO VALUTARE solo la GLICEMIA o INSULINA a digiuno, che NON SARA’ MAI SUPERIORE AI LIMITI, ma sotto consiglio medico valutare anche:
INDICE HOMA e Curva da carico del Glucosio /insulina nei 120 minuti.
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Ragazza 25nne, BMI > 30, familiarità diabetica e tiroidea, irsutismo, acne, ciclo doloroso e non regolare con spotting, sensazione di gonfiore addominale con alcuni cibi.
Disfagia, ritenzione idrica, continui episodi di infiammazioni cutanee, dolori articolari agli arti inferiori ed astenia.
Dopo esami ematochimici:
Glicemia ed Insulina nella norma, Vit D 25 OH carente, Sideremia 29, PCR 6,5, Anticorpi Tiroidei maggiori di 1000.
Suggerita visita endocrinologica con successiva diagnosi di IPOTIROIDISMO AUTOIMMUNE ( trattato senza farmaco) e INSULINO RESISTENZA ( trattata con ipoglicemizzante orale)
Inizia nel 2016 con 65 kg seguendo una dieta IPOCALORICA, per INSULINO RESISTENZA e per PATOLOGIA AUTOIMMUNE TIROIDEA.
Introduzione di integratori a base di INOSITOLO , VIT D e SELENIO
Dopo 2 anni, raggiunge 43,6 kg, con eliminazione assoluta di tutti i disturbi iniziali.
15) GINECOMASTIA FALSA, NUTRIZIONE ED INTEGRAZIONE
Per ginecomastia si intende quell’ accumulo adiposo che mima il seno femminile nella zona pettorale maschile.
In questo caso non siamo di fronte all’anomalo sviluppo della ghiandola mammaria (ginecomastia vera) ma si tratta invece della cosiddetta ginecomastia falsa oppure pseudo ginecomastia.
Le cause di questo inestetismo sono legate unicamente all’aumento di peso del paziente. Gli uomini che tendono ad ingrassare consistentemente per poi dimagrire spesso vedono la formazione di mammelle adipose che faticano a riassorbirsi.
L’aromatase è un enzima appartenente alla famiglia del citocromo P450, la sua funzione è quella di “aromatizzare” gli androgeni in estrogeni.
L’enzima aromatase è espresso nella maggior parte dei tessuti, ma la sua maggior concentrazione la si trova nell’adipe.
Alcol, iper-produzione dell’insulina, anzianità ed altri fattori come il fumo di sigaretta, aumento della prolattina, obesità e sovrappeso aumentano la sua espressione e quindi la sua attività; ciò comporta uno squilibrio nel rapporto tra androgeni ed estrogeni.
Nel maschio un aumento degli estrogeni a sfavore degli androgeni comporta una certa “femminilizzazione”: ginecomastia, accumulo di adipe a “pera” (petto, fianchi, gambe e glutei), depressione, perdita della libido ed infertilità.
L’utilizzo di inibitori della aromatase steroidei o non steroidei DEVE ESSERE SOTTO CONTROLLO MEDICO CON POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI, mentre una
TERAPIA ALIMENTARE IPOCALORICA (basata sulla riduzione di latticini, pollo, farine raffinate, caffè ed alcol ) insieme ad una integrazione che moduli la fisiologica azione dell’aromatase a base di curcuma, astaxantina, epilobio, è sicura, semplice e risolutiva.
Fukami et al.,2014 – Einav-Bachar et al., 2004 – Georgiadis et al.,1994 – Mieritz et al.,2014
14) SINDROME DELL’ OVAIO POLICISTICO, NUTRIZIONE E GRAVIDANZA
La PCOS (sindrome dell’ovaio policistico) è una condizione ormonale che interessa milioni di donne nel mondo.
Si è sempre pensato che fosse una condizione causata da uno squilibrio negli “ormoni sessuali” (estrogeni, progesterone e testosterone), ma ormai sappiamo che questa condizione è anche dovuta alla resistenza all’insulina.
In realtà, per questo motivo, la PCOS è considerata un precursore della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2.
LA LIETA NOTIZIA….
35 aa, normopeso, sportiva, curva insulinica alterata, familiarità diabetica, amenorrea e abortività spontanea.
Dopo un ciclo di FIVET, miserabilmente fallito, decide di seguire un’alimentazione più regolare, con il solo fine di regolare il ciclo e la sua insulino resistenza.
Dopo un’attenta anamnesi, decidiamo di modificare l’attività fisica frenetica ( OVER-TRAINING) preferendo un’attività rilassante in modo da ridurre lo stress surrenalico e l’insulino resistenza.
Un’alimentazione adeguata alla patologia con preferenza di alimenti integrali possibilmente di farine siciliane antiche, integrazione di myo-inositolo ed acido folico e dopo 2 mesi….
Riduzione del peso di 2 kg
Riduzione dell’Acqua Extra Cellulare di 2,6 litri
Riduzione del Grasso di 800 gr
Aumento della Massa Muscolare di 1,6 kg
………….E GRAVIDANZA FU !
13) CHIRURGIA BARIATRICA, DIETA CHETOGENICA E NUTRIZIONE
Tony Giuffrida, 196 kg di simpatia e determinazione.
Primi 6 mesi: PALLONCINO INTRAGASTRICO con perdita di 30 kg (rimozione dopo 6 mesi)
Mese successivo: DIETA CHETOGENICA “NO SONDINO” con ulteriore perdita di 15 kg ( durata circa 55 gg)
Successivi 6 mesi :Dieta mediterranea ipocalorica per il raggiungimento dell’ obiettivo dei 99 kg.
La terapia è durata circa 12 mesi senza alcuna effetto collaterale o disturbo gastrico successivo.
12) DIETA E CHIRURGIA ESTETICA
30nne con Obesità grave di III° grado, nessuna patologia diagnosticata ma grande motivazione e forza di volontà.
I°STEP: Persi i primi 20 kg con iniziale protocollo CHETOGENICO seguito da dieta PRE-INTERVENTO ( durata circa 4 mesi)
II° STEP: INTERVENTO CHIRURGICO di liposcultura addominale e riduzione ginecomastia. Intervento in anestesia totale in day-hospital (aspirati circa 4 kg di grasso)
III° STEP: dopo il primo mese di assoluto riposo con fascia elastica addominale contenitiva.
Ripresa dieta dimagrante con attività fisica mirata al rassodamento e rimodellamento, con perdita di altri 15 kg.
11) PAZIENTE TRENTENNE IN CURA ANTIDEPRESSIVA da 10 anni, AMENORREA, STIPSI E FAMILIARITÀ DIABETICA.
Negli ultimi 20 anni, 2 figli ed aumento del peso di circa 60 kg.
Trombosi venosa profonda dopo l’ ultimo parto si convince a GUARIRE e…
Dopo 24 mesi di dieta ipocalorica per PAZIENTE con familiarità DIABETICA:
1) riacquisito ciclo regolare e non più doloroso ed abbondante (inositolo, glutatione, zinco)
2) ripristino regolarità intestinale ( estratti vegetali, enzimi digestivi e fermenti lattici)
3) ritrova il suo vecchio peso ( persi circa 55 kg) con mantenimento della massa muscolare grazie ad una attività fisica SEGUITA e COSTANTE.
10) DIMAGRIMENTO IN BAMBINA DI 10 ANNI
PER I MIEI PICCOLI AMICI E SOPRATTUTTO PER I LORO GENITORI
“la pancetta a 10 anni non sarà tutta altezza da grandi” ndr
Bambina di 10 anni, in 7 mesi ha raggiunto il suo obiettivo riducendo la sua massa grassa di 8 KG con una crescita di 6 cm.
SAPPIATE CHE:
l rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale alla gravità dell’eccesso ponderale.
Fra i bambini obesi in età prescolare, dal 26 al 41% è obeso da adulto, e fra i bambini in età scolare tale percentuale sale al 69%.
Nell’insieme, il rischio per i bambini obesi di divenirlo da adulti varia tra 2 e 6,5 volte rispetto ai bambini non obesi.
9) DIMAGRIMENTO IN UOMO AFFETTO DA GLUTEN SENSIVITY
GLUTEN SENSIVITY – è una condizione anomala in seguito alla ingestione di glutine…. ASSOLUTAMENTE REVERSIBILE e qui vi presento un caso di reversibilità.
Paziente 30nne, obeso, emicrania, crampi addominali, RGE, stipsi.
Predisposizione genetica positiva alla celiachia.
Markers negativi e ferritina nella norma.
Dopo 2 anni di dieta senza glutine, persi 25 kg.
Ripresa alimentazione con glutine ( utilizzando farine antiche) e probiotici adatti B. LONGUM , MANTIENE PESO e SCOMPARSA DEI SINTOMI.
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8) DONNA AFFETTA DA PATOLOGIE AUTOIMMUNI
Donna, 50 aa, menopausa , allergica con familiarità a patologie autoimmuni.
Obesità di 2° tipo.
Diagnosi differenti per il problema Perioculare.
Alcuni LUPUS ERITEMATOSO ( trattata con cortisone) altri PSORIASI ARTROPATICA ( trattata con Metotrexato ), senza RAGGIUNGERE mai alcun risultato.
Emicrania costante.
Presenta esami nella norma, tranne VES e PCR alti, Vit D 25 OH insufficiente.
Con dieta AUTOIMMUNE, integrazione di vitamine D3, vit E e complesso di antiossidanti naturali sia in compresse che topico…..
In 4 mesi: PERDITA DI 11 kg di peso, NESSUN EPISODIO di emicrania, miglioramento zona OCULARE
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7) DIMAGRIMENTO IN PAZIENTE CON EDEMA
L’edema (noto anche come idropisia o ritenzione di liquidi) è il gonfiore causato dall’accumulo di abnormi quantità di liquido linfatico nei tessuti.
Donna di 63 aa, ha iniziato il percorso dietetico con un peso di 136 kg.
Dopo 5 mesi ha raggiunto i 106 kg.
L’utilizzo di integratori a base di meliloto e bromelina hanno facilitato un rimodellamento degli arti inferiori e una progressiva riduzione delle problematiche linfatiche e di deambulazione
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6) INTOLLERANZE ALIMENTARI VERE E NON con una spiccata GLUTEN SENSITIVITY
FERRITINA BASSA, STEATOSI EPATICA, RGE, TEST PER MORBO CELIACO NEGATIVO, COLITE E LEGGERA INTOLLERANZA A LATTOSIO E PROTEINE DEL LATTE ( ma mai diagnosticata)
Piano alimentare basato inizialmente su una prima fase di depurazione e concomitante uso di probiotici ed enzimi digestivi per il ripristino della flora intestinale.
Seconda fase: Reintroduzione ciclica degli alimenti.
Dall ottobre 2015 a novembre 2016 : – 19 kg
La Gluten Sensitivity è quella condizione in cui in seguito all’ingestione di glutine siamo in presenza di sintomi in buona parte sovrapponibili a quelli della celiachia e della sindrome da colon irritabile (gonfiore, sonnolenza, diarrea, stipsi, dolori addominali, cefalea, depressione, ecc) ma non c’è atrofia dei villi intestinali né risposta autoimmune dell’organismo.
La paziente una volta raggiunto una stabilità del peso, ha reintrodotto il glutine per circa 6 mesi al fine di rifare il test ematico per gli anticorpi per la celiachia e per una GASTROSCOPIA CON BIOPSIA
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5) LA MALATTIA AUTOIMMUNE
CELIACA, AFFETTA DA TIROIDITE AUTOIMMUNE ED INSULINO-RESISTENTE.
Una Terapia dietetica antinfiammatoria personalizzata per la patologia autoimmune.
La difficoltà è stata quella di utilizzare dei prodotti per celiaci con un basso Indice glicemico per contrastare la sua insulino-resistenza.
In 9 mesi hai perso 30 kg!!
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4) DIMAGRIMENTO IN PAZIENTE DISLIPIDEMICO
Giovane 25nne. Nessuna patologia conclamata, nessuna familiarità diabetica, solo una leggera dislipidemia ed una alimentazione disordinata.
In combi con un allenamento funzionale di 2 volte a settimana ha raggiunto l’obiettivo dei 35 kg persi. Di cui 28 kg di MASSA GRASSA e 7 kg di ACQUA EXTRA CELLULARE e DISLIPIDEMIA rientrata.
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3) DIMAGRIMENTO CON RICOMPOSIZIONE CORPOREA
Crono-alimentazione collegata all’attività fisica. I pasti prima e dopo l’allenamento sono fondamentali per mantenere la massa muscolare ed aiutare la perdita della massa grassa.

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2) OVAIO POLICISTICO ED INSULINO RESISTENZA
Diagnosi di Ovaio policistico (PCOS) da circa 10 anni, familiarità con il diabete, ipersensibilità a qualche alimento.
La sindrome PCOS si manifestava con ciclo abbondante e doloroso, un forte irsutismo e Acanthosis Nigricans evidente.
La modifica dell’alimentazione con l’aiuto di qualche integratore specifico è bastata per passare da 98,8 a 72 kg in poco più di un anno ed un miglioramento sostanziale del ciclo mestruale.

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1) DIMAGRIMENTO CON CONSEGUENTE IPERTROFIA
Ragazzo di 24 anni con leggero IPERINSULINISMO e BMI >25.
Lavoro in combi con personal trainer, composto da 2 fasi
Prima fase: protocollo di dimagrimento e attività fisica con metodologia HIIT.
Seconda fase: cambio di alimentazione ed allenamento finalizzati all ipertrofia muscolare.
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