E’ stato infatti pubblicato uno studio sulla rivista ‘Addiction’, a firma di ricercatori dell’università di Otago in Nuova Zelanda, secondo cui troppi drink esporrebbero al rischio di ben 7 tipi diversi di tumore, e probabilmente anche di altre neoplasie. Secondo il team guidato da Jennie Connor, si può stimare che l’alcol abbia causato circa mezzo milione di morti per cancro nel solo 2012, pari al 5,8% dei decessi per cancro in tutto il mondo. Si tratta di un revisione della letteratura scientifica, focalizzata sui tumori della bocca e della gola, della laringe, dell’esofago, del fegato, del colon e della mammella.( vedi link 1) che conclude che sulla base dei dati attualmente disponibili non esista un livello sicuro di consumo di alcolici per quanto riguarda il pericolo di ammalarsi.
MA IL RESVERATROLO DEL VINO, con 2 bicchieri al giorno, MI SALVERA’ ?
Il resveratrolo, un polifenolo estratto dalla buccia degli acini d’uva e presente nel vino rosso e nel cioccolato, non ha alcun potere antinfiammatorio, non riduce l’incidenza delle malattie cardiovascolari e del cancro. Il mito della longevità associato a questo antiossidante, lanciato quindici anni fa, viene smontato da uno studio condotto da ricercatori statunitensi, spagnoli e italiani, pubblicato dalla rivista JAMA Internal Medicine. ( link n° 2) La ricerca ha analizzato i campioni di urina e i questionari sulle abitudini alimentari raccolti nell’ambito dello studio “Invecchiare nel Chianti”, condotto tra il 1998 e il 2009 su 783 persone di almeno 65 anni d’età in due paesi toscani: Greve in Chianti e Bagno a Ripoli. Durante i nove anni della ricerca, il 34,3% dei partecipanti è morto, il 27,2% di coloro che non soffrivano di malattie cardiovascolari ne ha sviluppata almeno una e il 4,6% ha avuto un cancro. Lo studio non ha rilevato differenze tra coloro che all’inizio della ricerca avevano alti livelli di resveratrolo e chi li aveva bassi.
E QUINDI, GLI STUDI PASSATI? link n° 3
Risultati favorevoli agli effetti benefici di questa sostanza erano emersi da alcuni studi, pubblicati da numerose riviste scientifiche, condotti da Dipak Das, ex direttore del Cardiovascular Research Center dell’Università del Connecticut, poi rivelatisi frutto di una frode scientifica, dal momento che i dati erano stati costantemente truccati. Nei lavori pubblicati da Das si rilevano almeno 145 frodi grossolane, consistenti per lo più nel taroccamento di foto di gel utilizzati per seguire le proteine nei campioni biologici e in altri fantasiosi inganni. Immediata la reazione dell’ateneo: il portavoce ha annunciato che saranno restituiti 890.000 dollari asseganti al signor Das come sovvenzione per studi sul resveratrolo dal National Heart, Lung and Blood Institute dei National Institutes of Health, e che le pratiche per il licenziamento del ricercatore sono già state avviate. La vicenda, al di là dei singoli aspetti, è per molti versi esemplare di quanto accade sempre più spesso nel mondo della ricerca. La questione è sempre la stessa, in tempi di scarsità di risorse pubbliche e di necessità di ricorrere a fondi privati in misura crescente, un colossale conflitto di interessi sempre più spesso vizia la conduzione delle ricerche e la diffusione dei risultati
PER CONCLUDERE: Il resveratrolo, è indubbio che sia un antiossidante, ma ad oggi, non è possibile definire il quantitativo minimo di vino da bere al giorno, a causa della ELEVATA CONCENTRAZIONE DI ALCOL